Le mezze maniche sono un formato di pasta corta tubolare molto simile ai rigatoni che, per questa loro peculiarità nella struttura, riescono a trattenere i sughi che possono essere raccolti nelle insenature.
Appartenenti alla famiglia dei maccheroni, le mezze maniche sono originarie dell’Italia Centrale dove vengono chiamate, a seconda della regione, anche “maniche corte” o “manicotti”, perché ricordano una manica tagliata a metà: in Emilia Romagna, invece, sono riconosciute con un nome piuttosto particolare, le “maniche di frate”, per il loro ricordare le estremità degli abiti che i sacerdoti indossavano d’estate.
Fu Ada Boni nel suo libro “La Cucina Romana”del 1929 a parlare per la prima volta delle mezze maniche e questo avvalora l’ipotesi che questo formato fu solo uno dei tanti provenienti dalle altre regioni italiane che si diffuse a Roma negli anni ’20.
In quel periodo, e nei 10 anni successivi, vennero etichettate come un formato di origine borghese, solo nel corso del tempo, e soprattutto negli ultimi anni, che sono entrate prepotentemente in tutte le cucine italiane, affermandosi prima nell’Italia centro settentrionale e poi diffondendosi nel resto della Penisola.
In commercio le mezze maniche si trovano sia rigate che lisce e, anche se i valori nutrizionali ed i metodi di cottura sono gli stessi, gli chef professionisti e gli amanti della cucina preferiscono utilizzare prevalentemente le prime, in quanto la rigatura contribuisce a trattenere meglio i sughi.
Un’altra caratteristica molto importante delle mezze maniche è la loro tenuta in cottura, solitamente si fanno cuocere 12/13 minuti a seconda del modo in cui vengono lavorate, che permette a questo formato di essere utilizzato in tutte le maniere: nei primi piatti veloci, nelle zuppe, nelle cotture elaborate ed anche al forno e sono perfette d’estate nelle paste fredde e nelle insalate.
Per quanto riguarda i sughi da abbinare, si adattano bene ad essere cucinate sia con i condimenti di carne, maiale o manzo è indifferente, che con quelli di verdure, sono da provare con i piselli o gli asparagi, e di pesce, perfetti quelli con i frutti di mare ed i gamberi, ma anche con tutti i tipi di ragù sia quelli più corposi che gli altri più cremosi e lisci.
Le mezze maniche sono il tipico esempio di pasta cava che piace a tutti, in quanto è una via di mezzo tra il rigatone, spesso non utilizzato perché troppo lungo, e la penna che viene considerata meno capiente e quindi non sempre adatta ad ogni tipologia di condimento.
Tantissime sono le ricette dove questo formato viene utilizzato piatti moderni o classici e ogni regione adopera le mezze maniche anche per le sue ricette tradizionali: noi nel Lazio, per esempio, le cuciniamo alla carbonara, alla gricia, all’arrabbiata oppure con fave, guanciale e pecorino mentre in Sicilia ed in Campania vengono preparate con pomodorini, pesce spada, melanzane e provola o scamorza.
In Piemonte vengono cucinate con la bagna caôda, a Norcia e dintorni invece sono tipiche le “Mezze maniche alla norcina”, con ricotta di pecora e salsiccia speziata, mentre nella Maremma laziale e grossetana si mangiano le “Mezze maniche alla buttera”, preparate con pecorino toscano e salsiccia di cinghiale.
Mezze maniche con pomodoro fresco e guanciale croccante
Quando ti regalano gli ultimi pomodori dell’orto e una pasta artigianale, pensi subito a cosa puoi inventarti di fresco e veloce ed, ecco che ti arriva l’idea di una deliziosa ricetta per stupire il palato: le Mezze maniche con pomodoro e guanciale croccante.
Ogni volta che preparo questo piatto è come se facessi un viaggio tra i sapori intensi e i profumi irresistibili della mia Tuscia: le mezze maniche cotte al dente vengono avvolte in un abbraccio goloso di pomodoro fresco e di guanciale croccante. E se vuoi avere un godimento maggiore, puoi aggiungere anche il pecorino…ovviamente di quello buono.
Per le mezze maniche di grano duro ho utilizzato quelle del Bosco Incantato, un’azienda a carattere artigianale, che ha sede a Tuscania e nata nel 2016, dove si coniugano l’amore per la terra e quello per la tradizione: Alessandra trasforma i suoi lavorati da freschi, ovvero a poche ore dalla raccolta per non alterarne colore, sapore e proprietà nutritive e rispetta la natura, non utilizzando alcun tipo di additivo chimico né sui terreni né sui prodotti.
Sei pronto per vivere un’esperienza culinaria indimenticabile, preparando insieme a me questa ricetta?
Ingredienti per 4 persone
- tempo di preparazione: 15 minuti + cottura della pasta
- Allergeni: glutine
- 350 g di mezze maniche de “Il bosco incantato“
- 250 g di guanciale
- 5 pomodori varietà torpedino
- 1 piccola cipolla bianca
- basilico q.b
- olio evo
- sale
- peperoncino
Preparazione
- Lava e taglia i pomodori in 6 spicchi, se invece usi i pomodorini, va bene dividerli a metà.
- Metti a bollire l’acqua per la pasta.
- Taglia il guanciale a listarelle e versalo in una padella antiaderente.
- Lascia cuocere fino a che non diventi croccante.
- Scola il guanciale e mettilo da parte e nella stessa padella versa 3 cucchiai di olio evo, la cipolla tritata e il peperoncino.
- Appena la cipolla soffrigge, aggiungi il pomodoro e fallo cucinare per 5 minuti.
- Cuoci la pasta al dente, scola e versala nella padella con i pomodori.
- Amalgama bene il tutto, aggiungendo nella padella anche metà del guanciale.
- Impiatta e guarnisci con il basilico e il restante guanciale.
PS. non ho volutamente aggiunto formaggio, ma una bella e abbondante dose ci sta benissimo.